L’attività principale dell’azienda è quella dell’elicicoltura con la costruzione di un allevamento su un estensione di 5000 mq. di terreno nel quale trovano collocazione 20 recinti che possono ospitare circa 11.000 Kg; o meglio oltre un miliardo di chiocciole. L’allevamento di chiocciole, al di là delle motivazioni economiche ed imprenditoriali sviluppate con un attenta analisi di mercato e di opportunità sul territorio, è stato scelto per altre due diverse ragioni: riportare nel territorio la cultura culinaria della chiocciola, già presenti all’interno di molti studi storici sulla vita sociale locale delle colline pisane; e favorire l’inserimento lavorativo di soggetti disabili; in quanto la coltivazione delle chiocciole si presta ad una suddivisione delle varie fasi di lavorazione che consentono l’inserimento di soggetti deboli, dopo percorsi formativi mirati che permettono l’acquisizione di professionalità, spendibili in termini produttivi. L’allevamento di chiocciole si realizza e gestisce per gradi, con interventi e lavori saltuari e stagionali come la coltivazione delle erbe da pascolo, la periodica manutenzione delle strutture, la raccolta e la trasformazione del mollusco. Un allevamento di chiocciole è diviso in tre settori, uno per i recinti da riproduzione, uno per i recinti da ingrasso ed un appezzamento per la semina supplementare. I recinti da riproduzione sono i primi che si costruiscono nell’allevamento e sono i luoghi dove vengono poste le chiocciole da riproduzione perché si accoppino e si moltiplichino (una sola chiocciola depone da 60 a 90 uova). Tali recinti vengono seminati in parte con vegetali atti all’alimentazione (bietola, cicoria, girasole) e in parte con piante non appetite utili però alla protezione dell’animale (misto di insalata e radicchio). I recinti d’ingrasso rappresentano circa 2/3 dell’allevamento e sono necessari per trasferire all’età di 2-3 mesi le chiocciole nate. In questi recinti occorre seminare in prevalenza Cicoria e Bietola e la semina va effettuata a spaglio su tutto lo spazio del recinto. Nella zona di semina supplementare si coltivano piante da portare, una volta in fiore, nei recinti d’ingrasso. La varietà principale utilizzata è il girasole ma anche il cavolo cavaliere e la bietola. Lo spazio totale da destinare per la coltivazione dei vegetali di supplemento deve essere non inferiore a 1/5 dell’intero spazio lordo dedicato all’allevamento. La raccolta delle chiocciole in allevamento può avvenire in tutte le stagioni dell’anno. Le chiocciole raccolte vengono, prima della vendita, poste a spurgare in gabbie di rete per almeno 10 giorni. Dopo questo periodo si selezionano i soggetti adatti al confezionamento in casse areate. Al momento l’azienda prevede di commercializzare il proprio prodotto sul mercato locale: dal consumatore singolo, alle molte sagre gastronomiche locali specifiche già presenti sul territorio pisano, fino alla rete della ristorazione di zona. Si prevede la partecipazione a mercati rionali e a fiere di settore. La vendita in forma diretta dei prodotti agricoli aziendali, costituisce inoltre, per i soggetti svantaggiati inseriti, un’ulteriore opportunità rilevante per incrementare le opportunità d’inserimento, in quanto questa attività, di tipo commerciale, favorisce la crescita della propria autostima attraverso lo scambio e le relazioni con l’ambiente esterno.
La carne di lumaca, come indicato in confezione, è ricca di proteine ad alto valore biologico (circa il 12.8%) e povera di grassi (0.8%) e di glucidi (1.7%). Un etto di carne di lumache apporta solamente 67 Kcal e quindi, a seconda di come vengono cucinate, non dovrebbe arrecare problemi a chi deve seguire una dieta. Il contenuto in sostanze minerali non è trascurabile, in quanto la carne di lumaca contiene rame, calcio, magnesio e zinco in quantità significative per il fabbisogno alimentare giornaliero.
Un mollusco ricco di proteine (13,4%) con una percentuale minima di grassi (1,7%) Per questo la lumaca si può rapportare al pesce magro. La sua carne contiene inoltre una grande varietà di sali minerali. Gli amminoacidi che costituiscono le proteine della sua carne sono rappresentati in grande misura e in particolare vi compaiono tutti quelli essenziali. Per quanto riguarda l'apporto calorico, una porzione di lumache senza condimento (poniamo una dozzina) fornisce poco più di 80 calorie. Si tratta quindi di un alimento tra i meno calorici. La percentuale di grassi polinsaturi contenuti nel mollusco (circa il 60% del totale, a confronto il 5% appena del totale della carne di manzo) favorisce, attraverso le vie biliari, l'espulsione del colesterolo dall'organismo. Dal punto di vista dietetico la lumaca quindi è un alimento che può venire assunto anche nel trattamento di alcune malattie
Alimenti Acqua% Proteine% Calorie% Grassi%
Manzo 62,8 18,8 214 15,4
Pollo 68,7 19,1 175 11,0
Uovo 73,9 13,0 156 11,1
Sogliola 81,5 15,9 82 2,6
Lumaca 84,9 13,4 67 1,7